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La NAVE di TESEO

 

Teseo, gio­va­ne auda­ce e sovra­no assen­na­to del­la mito­lo­gia greca,
fon­da­to­re di Ate­ne, figlio di Egeo, ucci­so­re del Minotauro, 
aiu­ta­to dal­l’a­stu­ta Arian­na – figlia di Minos­se re di Cre­ta – che con il pre­zio­so filo, 
lo sal­vò nel Labi­rin­to di Deda­lo (padre di Ica­ro !) e lo legò a sé …
Un muli­nel­lo di nomi luo­ghi ed avvenimenti, 
tra sto­ria, archeo­lo­gia e mito­lo­gia, appre­si tra i ban­chi scolastici, 
nar­ra­zio­ni con cui poi tra­stul­lar­si – nel tem­po – mischian­do even­ti e personaggi 
a meno di non eser­ci­ta­re costan­te­men­te un ‘rior­di­no’ mentale.
Gesta e miti rac­con­ta­te, dipin­te su anfo­re, scolpite, …
entrate/i a far par­te del les­si­co comune 
e auto­re­vol­men­te nel dibat­ti­to del­la filo­so­fia occidentale;
leg­gen­de che han­no nutri­to inge­gni e pro­dot­to ope­re let­te­ra­rie e visive.

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da: PLUTARCO – VITE PRALLELE – VOL. 1 TESEO (e ROMOLO)

… Dopo che giun­se con la nave a Cre­ta, come la mag­gior par­te degli sto­ri­ci scri­ve e come can­ta la mag­gior par­te dei poe­ti, Teseo rice­vet­te da Arian­na, che si era inna­mo­ra­ta di lui, il famo­so filo e, istrui­to sul­la pos­si­bi­li­tà di usci­re dai mean­dri del Labi­rin­to, ucci­se il Mino­tau­ro e ripar­tì recan­do seco Arian­na e i giovanetti. 

Il rac­con­to pro­se­gue in mil­le rivoli …

Fere­ci­de nar­ra che Teseo … 

men­tre …

Damo­ne affer­ma che Egli ucci­se Tau­ro, gene­ra­le di Minosse, … .

Ma secon­do la ver­sio­ne dei fat­ti data da Filocoro, …

… Mol­te sono le ver­sio­ni che cir­co­la­no su que­sti fat­ti e sul­le vicen­de di Arian­na, del tut­to discor­dan­ti fra loro. Alcu­ni infat­ti dico­no che Arian­na, abban­do­na­ta da Teseo, s’impiccò; altri che, con­dot­ta a Nas­so da alcu­ni mari­nai, si unì con Ena­ro, sacer­do­te di Dio­ni­so, e che fu abban­do­na­ta da Teseo per­ché que­sti si era inna­mo­ra­to di un’altra don­na … .  Alcu­ni dico­no che Arian­na ebbe da Teseo Eno­pio­ne e Sta­fi­lo, e tra que­sti v’è Ione di Chio, che del­la sua patria dice la fon­dò Eno­pio­ne, figlio di Teseo.

… una par­ti­co­la­re ver­sio­ne dei fat­ti … nar­ra che Teseo, spin­to da una tem­pe­sta sul­le coste di Cipro
men­tre ave­va con sé Arian­na incin­ta, sof­fe­ren­te e in cat­ti­ve con­di­zio­ni per i distur­bi del mare, la fece discen­de­re a ter­ra sola, e men­tre egli cer­ca­va di ripa­ra­re i gua­sti del­la nave, fu spin­to di nuo­vo lon­ta­no da ter­ra in alto mare. Le don­ne del pae­se accol­se­ro Arian­na e stan­do­le intor­no la con­for­ta­va­no, men­tre ella era in pre­da allo sco­rag­gia­men­to per esse­re rima­sta sola. … , ma pri­ma di par­to­ri­re ella morì e la sep­pel­li­ro­no. Tor­na­to Teseo, ne rima­se pro­fon­da­men­te addo­lo­ra­to e lasciò dana­ro agli abi­tan­ti dan­do loro dispo­si­zio­ne di com­pie­re sacri­fi­ci in ono­re di Arian­na, ed eres­se a lei due pic­co­le sta­tue, una d’argento e una di bronzo. …

Teseo avreb­be dovu­to, duran­te il ritor­no vit­to­rio­so dal­la sua cele­bre impresa, 
sosti­tui­re le vele nere del­la sua tri­re­me con quel­le bianche 
e segna­la­re in tal modo la sua sal­vez­za al padre dal mare; 
se ne dimen­ti­cò ed il padre si sui­ci­dò in quel mare 
che da allo­ra si chia­mò Egeo.

… Men­tre si avvi­ci­na­va­no alle coste dell’Attica, Teseo si dimen­ti­cò (e se ne dimen­ti­cò anche il pilo­ta, per la gio­ia da cui era­no inva­si) d’issare la vela con cui si dove­va ren­der noto a Egeo che essi era­no sal­vi. Que­sti per la dispe­ra­zio­ne si get­tò da una rupe e si sfracellò.
… Sep­pel­li­to il padre, Teseo sciol­se i voti ad Apol­lo il set­ti­mo gior­no di Pya­nep­sio­ne e que­sto è il gior­no in cui essi sali­ro­no sal­vi in città. …

Le varian­ti e diva­ri­can­ti non si contano, 
ma il mito per­si­ste, cuci­to e ricu­ci­to da oltre due­mi­la anni,
come quel­lo del­la nave pre­ser­va­ta con sacralità,
costan­te­men­te rin­no­va­ta nel fascia­me e nel­le par­ti che deperivano.

Fino ai tem­pi di Deme­trio Fale­reo gli Ate­nie­si con­ser­va­va­no la nave su cui Teseo par­tì insie­me coi gio­va­ni ostag­gi e poi ritor­nò sal­vo, una tri­re­me. Toglie­va­no le par­ti vec­chie del legna­me e le sosti­tui­va­no con altre robu­ste, sal­da­men­te con­net­ten­do­le fra loro, in modo che essa ser­vi­va di esem­pio anche ai filo­so­fi quan­do discu­te­va­no il pro­ble­ma del­la ‘cre­scen­za’(*), soste­nen­do alcu­ni che era la stes­sa nave, altri che non era più la stessa. …

Ecco il cuo­re del mito, dive­nu­to sti­mo­lo ai filosofi !
ecco dove nasce il para­dos­so del­la “nave di Teseo” a tut­t’og­gi dibattuto
e coin­vol­ge­re il nostro ‘sen­ti­re’ dal restau­ro dei manu­fat­ti, alla bio­e­ti­ca umana.

Che cosa con­fe­ri­sce iden­ti­tà alla nave (ad un edi­fi­cio, ad un viven­te, all’es­se­re umano) ?
Qua­li pro­prie­tà ne san­ci­sco­no l’individualità e la ‘pre­sen­za’?
Sono esse descrit­te dal­la som­ma di tut­te le com­po­nen­ti del s/oggetto (la materia), 
oppu­re dal­la ripro­du­zio­ne per­fet­ta del­le sue strut­tu­re (la forma) 
o dal­la con­ti­nui­tà tem­po­ra­le: la sua storia ?
Alla doman­da si acco­sta il dibat­ti­to sul­la dura­ta o per­si­sten­za degli oggetti,
e se que­sti riman­ga­no tali nel tem­po o sia­no solo del­le par­ti dota­te di estensione
o anco­ra sia­no ‘sequen­ze’ suc­ces­si­ve in evo­lu­zio­ne spa­zia­le e temporale;
una con­gruen­za pro­lun­ga­ta o vice­ver­sa una per­du­ta identità.

 

Pal. Bel­lo­mi-Bat­ta­gia ‑VENEZIA  2011  •  archi­vio a.m.

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Plu­tar­co VITE PARALLELE vol. 1
ed: UTET 1992 a cura di A. Tra­glia  •  trad. n/d   –   estrat­ti dal­le pgg. 109 – 117

     (*)   L’ar­go­men­to ‘cre­scen­te’ (o del­la cre­scen­za) – squi­si­ta­men­te filo­so­fi­co – risa­le a cir­ca 500 anni a.C. ed affer­ma che se ad un nume­ro dato si aggiun­ge una uni­tà, quel nume­ro non è più lo stes­so.  Ana­lo­ga­men­te, se si aggiun­ge o toglie una par­te di un ogget­to, que­sto non è più lo stes­so. Con quel che ne consegue … .

tut­ti i cor­si­vi:  a.m.

Pubblicato in IDENTITÁ